Genova, una nuova Milano sul mare
Da circa vent’anni, Milano sta sviluppando una serie impressionante di iniziative ecologiche e progetti innovativi, come l’esemplare Bosco Verticale, edificio-prototipo per una nuova architettura della biodiversità, anche perfettamente in linea con il lancio statale del National Recovery and Resilience Plan (NRRP), che si pone l’obiettivo di una rinascita economica del paese. Questa proattività green sta decisamente mostrando i suoi frutti maturi, avendo reso il capoluogo lombardo uno dei protagonisti della scena mondiale al fianco di altri capitali europee di prim’ordine.
Se spostiamo invece la nostra attenzione su Genova, la scopriamo porto di mare più grande e più frenetico in Italia, al pari delle marittime Marsiglia o Barcellona; ogni anno assiste al passaggio di ben 51,6 milioni di tonnellate di beni commerciali di importazione. Si può dunque definire fulcro nazionale dello scambio merci, con l’ulteriore vantaggio di fiorire vicino a una delle più ricche e produttive regioni dell’Europa.
Anche questa brulicante città ligure sta per essere coinvolta in un radicale intervento sostenibile: il famoso architetto Renzo Piano ha ideato per lei un progetto che prevede la trasformazione di 115.000 metri di quartiere fieristico in lungomare urbano. In questo spazio verrà data vita ad un vero e proprio polmone ecologico di 65.000 metri quadrati, in cui verranno piantati ben 4.000 alberi. L’iniziativa ecologica darà modo di sviluppare una strategia locale di impiego delle numerose risorse rinnovabili; comprenderà inoltre un edificio a “Nearly Zero Energy” e la realizzazione di nuove residenze, uffici, campus per studenti, negozi al dettaglio, apart-hotel, e perfino di un palazzetto sportivo.
Con investimenti rigenerativi di questa portata, come d’altronde la trasmutazione del vecchio porto in una suggestiva area ricreativa, e la realizzazione delle nuove linee ferroviarie ad alta velocità che condurranno a Milano in 50 minuti, potremmo forse dire di stare assistendo alla riconfigurazione di Genova come la nuova Milano della costiera ligure. Forse non altrettanto cosmopolita (non ancora), ma indubbiamente orientata al progresso, non sta forse per diventare un terreno di gioco molto attraente per gli interessi del second home market della Liguria?